Note anche come Arance di San Giuseppe in alcune zone della penisola (in Calabria, ad esempio), in realtà quando si parla di arance di cultivar Belladonna è necessario distinguere tra la Belladonna propriamente detta e il Biondo tardivo di San Giuseppe che rappresenta una sotto-varietà nata in seguito a mutazione gemmaria dalla prima e che rappresenta una varietà tipica di alcune aree della provincia di Reggio Calabria.

Principali caratteristiche delle arance Belladonna

Le arance Belladonna possono vantare una aneddotica molto particolare. Infatti, fino agli inizi del Novecento esse sono passate alla storia con l’appellativo di arance dello Zar. Si narra, infatti, che alla corte della dinastia Romanoff, le arance Belladonna fossero una presenza fissa nei banchetti durante i periodi primaverili che coincidevano appunto con la fase di maturazione di questi frutti. Ovviamente ciò contribuì molto a diffondere la fama di queste arance che divennero così le preferite di tutta l’aristocrazia belladonnae delle classi agiate russe. Tuttavia, questa sorta di idillio non durò molto: nel 1917 l’impero zarista, infatti, venne travolto dalla Rivoluzione bolscevica e la famiglia Romanoff venne sterminata fino all’ultimo componente.

Al di là del drammatico epilogo, questa vicenda la dice lunga sulla raffinata qualità di queste arance che si segnalano per la mancanza di semi e per il gusto molto dolce, ma soprattutto risulta esemplificativa di come talvolta i prodotti italiani possano essere apprezzati anche all’estero. L’albero di arancia Belladonna presenta una chioma simmetrica e mediamente espansa, ha una vigoria di livello medio-alto e in termini di produttività si rivela molto generoso anche se la costanza non è una delle sue qualità. Le foglie sono ampie, di colore verde vivace e con punta arrotondata. Secondo le statistiche, in Italia gli agrumeti con alberi di Belladonna si estendono per circa 270 ettari, tra i quali meno di 20 solo in Sicilia.

I frutti sono di pezzatura abbastanza elevata (peso compreso tra i 150 e i 200 grammi e diametro massimo intorno agli 8 centimetri), di forma ovale o ovoidale e presentano una buccia abbastanza spessa (intorno ai 6 millimetri), gialla o arancio, piuttosto attaccata alla polpa. All’interno sono rari i semi: queste arance sono in prevalenza apirene, ma possono essere presenti da uno a tre semi. La polpa è bionda, a grana fine, tenera, dolce e ricca di succo (percentuale generalmente sopra il 51%). Le arance Belladonna sono a doppia vocazione, in quanto è prevalente l’uso da mensa o la spremitura, ma ciò naturalmente non esclude che possano essere impiegate per la preparazione di dolci o di altro genere di bevande. La maturazione è tipicamente tardiva: i frutti iniziano a maturare a febbraio, ma il processo si completa verso aprile o anche maggio e possono resistere sui rami anche fino al mese di giugno. La raccolta viene generalmente effettuata con metodi tradizionali.

Informazioni di carattere nutrizionale

Molta della fama che circonda le arance Belladonna è determinata dal loro sapore dolce, a sua volta causato da un’alta percentuale di zuccheri, che tuttavia tende a crescere soprattutto negli stadi finali di maturazione, periodo nel quale invece si riscontra un calo nella percentuale di succo e nel livello di acidità. Lo stesso non si può dire invece a proposito del livello di Vitamina C che risulta comunque molto abbondante anche nelle arance raccolte e consumate a Maggio (40 milligrammi per 100 millilitri circa). Inoltre, l’arancia contiene buone dosi di sali minerali e acido citrico, oltre a vitamine dei gruppi A, B1, B2 e PP. Per quanto concerne gli antiossidanti, è elevato il contenuto di flavonoidi e polifenoli.

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